PERCHÉ I SIKH SONO COSì AUDACI?
Quando parliamo delle eroiche imprese dei sacrifici dei Sikh sia in India che in Europa o in qualsiasi altra parte del mondo, viene spontaneo chiedersi che, nonostante siano solo 25 milioni in tutto il mondo, chi li ispira a compiere queste imprese così ardue e difficili? Chi dice a loro di non indietreggiare mai in battaglia finché non si vince o si muore? Perché essi combattono con lo stesso spirito sia per proteggere la propria fede che tutte le altre? Chi li anima a essere così forti, coraggiosi e senza paure su un campo di battaglia? I principi di bhagti (meditazione) e shakti, (forza), da chi hanno imparato a seguirli? Chi gli insegna a sacrificare la propria vita pur di proteggere la fede degli altri? Chi rende la loro morale di così alto livello? E chi li rende così sicuri di sé per far sì che uno solo di loro possa combattere contri centinaia di nemici? (nel 1897, 21 Sikh combatterono contri 10000 Afghani e prima che morissero tutti i Sikh, essi avevano ucciso 4800 Afghani nella battaglia di Saragarhi)
La risposta a tutte queste domande è Guru Granth Sahib, libro Sacro dei Sikh. Questo perché ovunque essi vadano, il Guru Granth Sahib è con loro e li guida e rinforza sia su campi di battaglia sia quelli pacifici, spirituali. In questo caso però sorge un’altra domanda, legata al fatto che come sia divenuto Guru, maestro, di una comunità così coraggiosa un Libro; di come esso aiuta i Sikh a combattere contro i problemi della vita. Noi, Sikh, non lo consideriamo soltanto un Libro, ma un Guru Vivente; ma come diventò Guru il libro Sacro? Per rispondere a tutti questi quesiti bisogna ripercorrere la storia dei Guru Sikh che costruirono questa nuova fede, dal fondatore del Sikhismo, in altre parole Guru Nanak Dev.