Guru Nanak Dev Ji
Guru Nanak Dev ji, il fondatore della religione Sikh, nacque nel 1469 in un’era nella quale le continue invasioni, guerre, massacri, turbolenze stavano devastando il subcontinente asiatico sebbene l’India fosse governata dal Bahal Khan, il primo della dinastia Lodhi
(1451-1526).
Guru Nanak capì fin da subito che le tendenze distruttive e disgiuntive avevano preso piede ovunque in tutta l’India e specialmente nella sua terra nativa, il Panjab. Durante la permanenza di circa otto anni a Sultanpur, Guru Nanak si sposò con Mata Sulakhni all’et{ di diciannove anni e divenne padre di due figli maschi, Srichand e Lakhmidas.
A trentotto anni, durante una profonda meditazione sul fiume Vein, ebbe l’ordine da parte di Dio di aiutare l’intera umanità e metterli sulla via retta.
Guru Nanak fu colui che costruì la base del Sikhismo - il termine Sikh deriva dal sanscrito shishya, che significa discepolo o devoto seguace; definizione in perfetta sintonia con le ideologie di credo del Guru - egli affermò l’esistenza di un solo ed unico Dio e che siamo tutti uguali sotto i suoi occhi. Fondò la base del Sikhismo su tre principi: venerare il nome di Dio, lavorare con onestà, condividere con gli altri ciò che si possiede.
Il suo pensiero filosofico iniziò rapidamente a diffondersi e molte persone iniziarono a venire da lui per ascoltare le sue idee, per accrescersi spiritualmente. Guru Nanak volle diffondere le proprie idee anche altrove, così decise di viaggiare. Iniziò i viaggi nel 1496 e rimase in viaggio per 28 anni, prima di ritirarsi spiritualmente sulle sponde del fiume Ravi, vicino a Lahore, dove rimase gli ultimi 15 anni della sua esistenza.
La sua prima fase di viaggi fu svolta soltanto in India, da Hardwar a Banaras, Kampur, Jagganthpuri, India meridionale e infine lo Sri Lanka. Nella seconda fase visitò terre straniere come il Tibet, Kabul, Mecca, Baghdad, Iran, Egitto, Grecia e gran parte dell’Asia meridionale. Ovunque andasse egli sottolineava la credenza in un solo onnipotente, onnipresente Dio, e insegnò a vivere con onestà e umiltà. Di volta in volta scriveva inni che in seguito furono raccolti e scritti in un libro dal secondo Guru, Guru Angad, del quale parleremo più avanti.
Dopo essere tornato dai suoi viaggi Guru Nanak, si stabilì sulle sponde del fiume Ravi e costruì qui un villaggio chiamato Kartarpur. Qui i suoi fedeli aumentarono sempre più. Egli mise a fuoco un elevato numero di vergognose disparità sociali, che erano stati condonati dalla società di quel tempo, come il sistema di caste che secondo lui creavano una non-unità, violenze e sfruttamento, e in particolare la discriminazione contro le donne. Un suo inno su questa tematica, presente nel Guru Granth Sahib, libro sacro dei Sikh, testimonia il suo grado di preoccupazione e irritazione di fronte a tale ingiustizia: “perché dovremmo disprezzare la donna quando proprio grazie a lei sono nati grandi santi, re ed eroi? Senz’ella il genere umano non può andare avanti”.
Questo grande uomo di straordinaria visione con una fermezza di pensiero che l’ha aiutato a raggiungere l’impossibile, terminò la propria esistenza terrena il 22 settembre 1539.
Guru Nanak Dev ji, il fondatore della religione Sikh, nacque nel 1469 in un’era nella quale le continue invasioni, guerre, massacri, turbolenze stavano devastando il subcontinente asiatico sebbene l’India fosse governata dal Bahal Khan, il primo della dinastia Lodhi
(1451-1526).
Guru Nanak capì fin da subito che le tendenze distruttive e disgiuntive avevano preso piede ovunque in tutta l’India e specialmente nella sua terra nativa, il Panjab. Durante la permanenza di circa otto anni a Sultanpur, Guru Nanak si sposò con Mata Sulakhni all’et{ di diciannove anni e divenne padre di due figli maschi, Srichand e Lakhmidas.
A trentotto anni, durante una profonda meditazione sul fiume Vein, ebbe l’ordine da parte di Dio di aiutare l’intera umanità e metterli sulla via retta.
Guru Nanak fu colui che costruì la base del Sikhismo - il termine Sikh deriva dal sanscrito shishya, che significa discepolo o devoto seguace; definizione in perfetta sintonia con le ideologie di credo del Guru - egli affermò l’esistenza di un solo ed unico Dio e che siamo tutti uguali sotto i suoi occhi. Fondò la base del Sikhismo su tre principi: venerare il nome di Dio, lavorare con onestà, condividere con gli altri ciò che si possiede.
Il suo pensiero filosofico iniziò rapidamente a diffondersi e molte persone iniziarono a venire da lui per ascoltare le sue idee, per accrescersi spiritualmente. Guru Nanak volle diffondere le proprie idee anche altrove, così decise di viaggiare. Iniziò i viaggi nel 1496 e rimase in viaggio per 28 anni, prima di ritirarsi spiritualmente sulle sponde del fiume Ravi, vicino a Lahore, dove rimase gli ultimi 15 anni della sua esistenza.
La sua prima fase di viaggi fu svolta soltanto in India, da Hardwar a Banaras, Kampur, Jagganthpuri, India meridionale e infine lo Sri Lanka. Nella seconda fase visitò terre straniere come il Tibet, Kabul, Mecca, Baghdad, Iran, Egitto, Grecia e gran parte dell’Asia meridionale. Ovunque andasse egli sottolineava la credenza in un solo onnipotente, onnipresente Dio, e insegnò a vivere con onestà e umiltà. Di volta in volta scriveva inni che in seguito furono raccolti e scritti in un libro dal secondo Guru, Guru Angad, del quale parleremo più avanti.
Dopo essere tornato dai suoi viaggi Guru Nanak, si stabilì sulle sponde del fiume Ravi e costruì qui un villaggio chiamato Kartarpur. Qui i suoi fedeli aumentarono sempre più. Egli mise a fuoco un elevato numero di vergognose disparità sociali, che erano stati condonati dalla società di quel tempo, come il sistema di caste che secondo lui creavano una non-unità, violenze e sfruttamento, e in particolare la discriminazione contro le donne. Un suo inno su questa tematica, presente nel Guru Granth Sahib, libro sacro dei Sikh, testimonia il suo grado di preoccupazione e irritazione di fronte a tale ingiustizia: “perché dovremmo disprezzare la donna quando proprio grazie a lei sono nati grandi santi, re ed eroi? Senz’ella il genere umano non può andare avanti”.
Questo grande uomo di straordinaria visione con una fermezza di pensiero che l’ha aiutato a raggiungere l’impossibile, terminò la propria esistenza terrena il 22 settembre 1539.