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Se il bracciante indiano si ribella all'italiano e al caporale che non lo pagano

29/2/2016

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Ha lavorato per due mesi, 13 ore al giorno compresi il sabato e la domenica, e non ha percepito un centesimo. Protagonista della vicenda avvenuta in un'azienda agricola di Sabaudia è un indiano Sikh di 53 anni che si è rivolto alla società cooperativa sociale In Migrazione per avere giustizia e rivendicare i propri diritti. Secondo quanto accertato, il datore di lavoro italiano ed il caporale indiano si erano trattenuti 1400 euro: lo stipendio che avrebbe dovuto percepire l'indiano.
Non è la prima volta che accade una simile situazione, soprattutto a Sabaudia dove dagli anni '80 vive un'intera comunità di indiani che esce la mattina alle 6 in bicicletta e lavora nei campi anche per due euro l'ora. In Migrazione, infatti, si è già costituita parte civile nel processo che si apre a Latina nei confronti di un imprenditore di Fondi. Negli altri casi, però, gli sfruttamenti sono passati per vie penali, allungando i tempi di risoluzione. È la prima volta, invece, che il datore di lavoro, italiano, ha deciso di restituire l'intera somma all'indiano sfruttato senza tentare mediazioni o finire in Tribunale. «Abbiamo iniziato – spiega Marco Omizzolo di In Migrazione – una vertenza che non è sfociata in denuncia. Ci siamo rivolti al datore di lavoro chiedendogli di restituire i soldi altrimenti la segnalazione sarebbe passata per le vie legali. In seguito agli incontri con la nostra associazione, l'italiano ha deciso di dare l'intera cifra all'indiano anche perché ha compreso il reato di cui si sarebbe andato a macchiare. Si ricorda, infatti, che il caporalato è un reato penale. Rilevante il fatto che l'indiano sia un bracciante particolarmente fragile: non parla italiano e vive in condizioni di grave disagio economico e abitativo. Nonostante le difficoltà con la lingua, quando il datore di lavoro ha tentato di accordarsi con lui saltando In Migrazione, ha avuto la prontezza di rifiutare capendo l'importanza del risultato che avrebbe potuto ottenere».

Bianca Francavilla
© RIPRODUZIONE RISERVATA

FONTE:http://www.ilcaffe.tv/articolo/21630/se-il-bracciante-indiano-si-ribella-all-italiano-e-al-caporale-che-non-lo-pagano

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Cittadinanza. "Il sindaco non può bloccare il giuramento di chi non sa l’italiano"

12/2/2016

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Roma – 11 febbraio 2016 -  No agli esamini di italiano da parte di sindaci che si improvvisano professori. Sono illegittimi. Gli immigrati che hanno ottenuto la cittadinanzadevono poter giurare in Comune e diventare italiani senza ulteriori ostacoli. 
Il ministero dell’Interno ferma i zelanti sindaci, il più delle volte leghisti, che non fanno giurare i nuovi italiani, con la scusa che hanno poca dimestichezza con la lingua di Dante. 
Il mese scorso, per esempio, è successo a Brugnera, un comune in provincia di Pordenone, dove  il sindaco Ivo Moras ha rimandato a casa un aspirante cittadino al quale mancava solo il giuramento. “Nonostante sia in Italia da vent’anni - ha spiegato Moras - il signore ha dimostrato di non saper né leggere né comprendere la lingua italiana”. Il caso è finito in Parlamento, con un’interrogazione presentata dai deputati leghisti.
Ieri ha risposto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, mettendo, si spera definitivamente, i puntini sulle i. La legge italiana, ha spiegato, “non attribuisce all'ufficiale di stato civile e a nessun altro alcun potere di intervento per controllare, all'atto del giuramento, l'effettivo stato di conoscenza della lingua italiana ed esercitare al riguardo una qualsiasi forma di opposizione”. 

Quel giuramento “rappresenta la fine di un processo, di un iter per la cittadinanza, che sancisce la fine di un percorso di integrazione. Non è una pura formalità, ma esprime in modo solenne la volontà dello straniero di entrare a far parte della comunità nazionale. Una volta concluso l'iter e adottato il decreto di concessione della cittadinanza da parte del presidente della Repubblica un'ulteriore verifica volta ad asseverare quanto già accertato in sede istruttoria non è tecnicamente ammissibile e sarebbe comunque estranea ai profili e ai principi procedimentali”.
“La posizione presa dal sindaco di Brugnera, che contesta la competenza linguistica dello straniero, intendendo invalidare l'intero procedimento, non appare confortata da disposizioni normative che ne suffraghino in alcun modo la legittimità – ha concluso Alfano - e potrebbe dare luogo, se reiterata, all'esercizio dei poteri sostitutivi”. Insomma, se il sindaco non si adegua, ci penserà la prefettura a far giurare quel nuovo italiano. 

FONTE:http://www.stranieriinitalia.it/attualita/attualita/attualita-sp-754/cittadinanza-il-sindaco-non-puo-bloccare-il-giuramento-di-chi-non-sa-l-italiano.html

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Il Presidente Obama sceglie un sikh per un posto amministrativo di grande importanza 

9/2/2016

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Il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama ha scelto un Sikh americano CEO Ajay Banga per una posizione di gestione importante per il comitato consultivo per trattative politiche e commerciali.
Ajay Banga è attualmente il presidente per l' India Business Council degli Stati Uniti ed è venuto in India come parte del CEO della delegazione di Obama .
La Casa Bianca in un comunicato stampa ha confermato che Ajay Banga farà parte del comitato consultivo . Il presidente Obama:
" Il talento e l'esperienza di queste persone saranno utili per la nostra Nazione . Sono grato per il loro servizio , e non vedo l'ora di lavorare con loro " 

Fonte: Katiuscia Carnà
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Contest to revive kirtan with string instruments in Italy

8/2/2016

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Amritsar: In a first-ever call for revival of traditional Sikh devotional singing using stringed musical instrument Tanti Saaj, an Italy-based organization has invited groups and individuals to a 'Kirtan and Kavishir' competition to be held in Novellara, Italy.


Talking to TOI on Sunday, president of Sikhi Sewa Society (SSS) Jagjit Singh informed that in traditional Sikh hymn singing, stringed instruments hold a significant place as they were adopted to create religious emotions to compliment the spiritual message delivered through kirtan. "Over the years, we have observed that stringed musical instruments are being replaced by digital musical systems, depriving kirtan of its very soul," said Jagjeet.

He informed that on the very first day of extending invitations for the competition on Saturday, they got confirmation from various groups and individuals performing kirtan with stringed instruments from France, Spain, Belgium, German and Austria. He said that as the competitions were being held at Gurdwara Singh Sabha, Novellara, on March 26, participants-who would be divided in various age groups (from 11 to 30)-would get enough time to practice and give their best performance. It would help revive the old and forgotten tradition of performing kirtan using stringed musical instruments.

"We expect a group of Spanish girls to perform also," he said. Some of the stringed instruments which would be included in hymn singing were Mindung, Tanpura, Rabab, Sarod, Dilruba , Veena and Sarangi.

"This is just the beginning and one of our first efforts to revive the dead tradition. Hopefully our efforts will yield fruit and we will soon have our own European groups performing kirtan using traditional musical instruments," he said, adding that they are currently inviting Sikh hymn singes from India by paying a fee. He said that many groups and individuals have started practising for the competition and in absence of a teacher, they were taking classes over phone from master musicians in India.

"We are enthused to see the enthusiasm among participants," he said and added not only Sikhs, Europeans who have embraced Sikhism are keen to participate in the event.

FONTE: 
http://timesofindia.indiatimes.com/city/amritsar/Contest-to-revive-kirtan-with-string-instruments-in-Italy/articleshow/50896133.cms​
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