Conferenza su ‘La fratellanza umana per l’armonia e la pace’, frutto dell’iniziativa e dell’impegno della Sikhi Sewa Society (SSS) in Italia, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (PCDI) e l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso.
In occasione del 550° anniversario della nascita di Sri Guru Nanak Dev, fondatore del Sikhismo, uomo di pace e costruttore di armonia sociale nel contesto storico e nel tempo in cui ha vissuto, Autorità civili ed istituzionali, Leaders religiosi, Accademici e Fedeli di diverse tradizioni religiose presenti in Italia con la partecipazione di Delegazioni provenienti anche dall’estero, hanno partecipato ad una Conferenza su ‘La fratellanza umana per l’armonia e la pace’. Tale evento, che ha avuto luogo il 22 ottobre 2019, è stato il frutto dell’iniziativa e dell’impegno della Sikhi Sewa Society (SSS) in Italia, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (PCDI) e l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (UNEDI) della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Esso ha visto, tuttavia, anche la partecipazione di diversi Rappresentanti di numerose Comunità religiose impegnate nel cammino verso la costruzione dell’armonia e della pace nelle nostre società.
E' fondamentale sottolineare come la Conferenza si sia svolta nell’anno in cui Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar (Cairo – Egitto), Ahmad al-Tayyib, hanno firmato una Carta comune proprio sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, rivolta non solo a musulmani e cristiani, ma a «tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana» Essa, infatti, desidera essere un invito «a unirsi e a lavorare insieme, […] per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli».
E’ con questo spirito che si è riflettuto sul tema della ‘fratellanza’ nelle nostre religioni, memori dell’esperienza che lo stesso Sri Guru Nanak ha vissuto in un tempo non facile per i rapporti tra i seguaci dei diversi credo.
Alla luce di quanto ascoltato e condiviso, sia dalle prospettive di ogni tradizione religiosa sulla fratellanza universale che dalle diverse esperienze personali e comunitarie, sinteticamente possiamo raccogliere in cinque punti i frutti di questa Conferenza Interreligiosa:
1. La giornata di oggi nelle sue varie espressioni ha dato un importante contributo alla conoscenza reciproca che porta a valorizzare le ricchezze delle diverse tradizioni religiose.
2. In un’epoca come quella attuale dove le religioni rischiano di essere usate come vie di discriminazione e conflitto, si è riconosciuta la centralità della fratellanza, quale valore comune a tutte le tradizioni e, dunque, cifra e terreno di incontro e di dialogo per costruire armonia e pace fra tutti gli uomini e le donne che compongono la famiglia umana.
3. Crediamo, infatti, che proprio la fratellanza «abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali» e, come tale, può rappresentare la via privilegiata per costruire una convivenza pacifica ed armoniosa fra tutti i gruppi e le comunità sociali, culturali e religiose.
1. Le esperienze di vita vissuta e le testimonianze che sono state condivise nel corso dei lavori, hanno dimostrato come sia possibile vivere lo spirito della fratellanza in diversi ambienti e come ciascuno possa essere protagonista di questo impegno concreto sul territorio e nei rispettivi contesti.
5. E' emerso l’impegno a diffondere lo spirito di fratellanza come è espresso nelle nostre religioni di appartenenza e come viene sintetizzato dalla Regola d’Oro che ci invita a «fare agli altri quanto vorremmo che essi facciano a noi» e «a non fare agli altri quanto vorremmo che essi non facciano a noi».
Fonte: https://ecumenismo.chiesacattolica.it/2019/10/23/messaggio-per-guru-nanak-prakash-diwas-2019/
E' fondamentale sottolineare come la Conferenza si sia svolta nell’anno in cui Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar (Cairo – Egitto), Ahmad al-Tayyib, hanno firmato una Carta comune proprio sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, rivolta non solo a musulmani e cristiani, ma a «tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana» Essa, infatti, desidera essere un invito «a unirsi e a lavorare insieme, […] per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli».
E’ con questo spirito che si è riflettuto sul tema della ‘fratellanza’ nelle nostre religioni, memori dell’esperienza che lo stesso Sri Guru Nanak ha vissuto in un tempo non facile per i rapporti tra i seguaci dei diversi credo.
Alla luce di quanto ascoltato e condiviso, sia dalle prospettive di ogni tradizione religiosa sulla fratellanza universale che dalle diverse esperienze personali e comunitarie, sinteticamente possiamo raccogliere in cinque punti i frutti di questa Conferenza Interreligiosa:
1. La giornata di oggi nelle sue varie espressioni ha dato un importante contributo alla conoscenza reciproca che porta a valorizzare le ricchezze delle diverse tradizioni religiose.
2. In un’epoca come quella attuale dove le religioni rischiano di essere usate come vie di discriminazione e conflitto, si è riconosciuta la centralità della fratellanza, quale valore comune a tutte le tradizioni e, dunque, cifra e terreno di incontro e di dialogo per costruire armonia e pace fra tutti gli uomini e le donne che compongono la famiglia umana.
3. Crediamo, infatti, che proprio la fratellanza «abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali» e, come tale, può rappresentare la via privilegiata per costruire una convivenza pacifica ed armoniosa fra tutti i gruppi e le comunità sociali, culturali e religiose.
1. Le esperienze di vita vissuta e le testimonianze che sono state condivise nel corso dei lavori, hanno dimostrato come sia possibile vivere lo spirito della fratellanza in diversi ambienti e come ciascuno possa essere protagonista di questo impegno concreto sul territorio e nei rispettivi contesti.
5. E' emerso l’impegno a diffondere lo spirito di fratellanza come è espresso nelle nostre religioni di appartenenza e come viene sintetizzato dalla Regola d’Oro che ci invita a «fare agli altri quanto vorremmo che essi facciano a noi» e «a non fare agli altri quanto vorremmo che essi non facciano a noi».
Fonte: https://ecumenismo.chiesacattolica.it/2019/10/23/messaggio-per-guru-nanak-prakash-diwas-2019/