Bhagat Singh è stato un rivoluzionario di origine Sikh che ha sacrificato la sua vita nella lotta per l’indipendenza dell’India dal dominio degli inglesi.
Egli nacque il 28 settembre del 1907 nel distretto di Lyallpur nel Punjab (attualmente in Pakistan).
Bhagat Singh fu influenzato da una serie di avvenimenti tragici durante la sua infanzia. Il 13 aprile 1919, migliaia di indiani si radunarono nel cuore della città di Amritsar (Punjab) nel giorno della festa Vaisakhi.
Il raduno sfidava l'articolo della legge marziale che proibiva le riunioni di cinque o più persone in città. Il luogo del ritrovo, il Jalianwalla Bagh, era un parco circondato su tutti i lati da mura di mattoni e con una sola stretta apertura per l'accesso e l'uscita.
Le truppe inglesi guidati dal generale Dyer, entrarono nel parco ed egli ordinò ai soldati di aprire il fuoco senza alcun preavviso, causando centinaia di morti e migliaia di feriti.
Bhagat Singh visitò subito il luogo del massacro, che instilla in lui un profondo patriottismo e un forte odio verso gli inglesi. Nel 1920 partecipa al movimento di non cooperazione di Gandhi. Disilluso dalla filosofia di Gandhi della non-violenza, nel 1922 si uni al movimento rivoluzionario dei giovani (Young Revolutionary Movement).
Nel 1928 il governo britannico istituisce una commissione per riferire sulla situazione politica in India. La commissione viene accolta con proteste a livello nazionale perché tutti i suoi membri sono inglesi. Il 30 ottobre 1928, quando la commissione visita Lahore, il politico Lala Lajpat Rai organizza una protesta non violenta contro la commissione, ma la polizia risponde con la violenza. Rai viene ferito e successivamente muore. Bhagat Singh decide di vendicarlo e pianifica insieme ad altri rivoluzionari l'assassinio del Sovrintendente della polizia, Scott. Per errore Bhagat Singh e Rajguru sparano a Saunder, che è assistente di Scott. Si nascondono per due giorni e per evitare il riconoscimento i due si tagliarono i capelli e la barba, e vestendo abiti occidentali, riescono a fuggire con successo prendendo il treno da Lahore a Bathinda.
Il governo Britannico per contrastare i ribelli emana una legge con la quale i poliziotti possono sparare liberamente. L'8 aprile 1929 Bhagat Singh e il suo amico Dutt decidono di lanciare bombe fumogene nella Central Legislative Assembly. Il loro obiettivo è di ottenere pubblicità e far svegliare gli Indiani contro gli Inglesi. Tutta la sala si riempie di fumo e del grido di Inquilab Zindabad (Viva la Rivoluzione). I due si fanno volutamente arrestare dicendo “ci vuole un forte rumore per fare udire ai sordi”. Le bombe erano state gettate lontano dalle persone e non erano state usate per causare danni.
Bhagat Singh venne rinchiuso nel carcere di Delhi, dove nota la discriminazione tra prigionieri indiani ed europei; insieme ad alcuni prigionieri fa uno sciopero della fame per protestare contro questa illegalità. Egli chiese l'uguaglianza di cibo, dei vestiti, la disponibilità di libri e di giornali e che i prigionieri indiani non siano costretti a fare lavori manuali e poco dignitosi e salutari.
Il governo cercò di interrompere lo sciopero fornendo cibo di qualità e riempiendo le brocche d'acqua con latte, in modo che i prigionieri rimangano assetati, ma nessun prigioniero interruppe lo sciopero. Poi l'autorità utilizzò i tubi l'alimentazione forzata, ma anche questo tentativo fallì.
Poiché lo sciopero della fame guadagnò la popolarità e ha attirato l'attenzione della gente a livello nazionale, il governo decide di anticipare il processo per omicidio di Saunders. Il 13 settembre 1929, lo scioperante Das muore con la fame, mentre altri cinque interrompono lo sciopero. Bhagat Singh e Dutt continuano lo sciopero e lo terminano con successo dopo sessantacinque giorni.
Per accelerare il processo per l'omicidio di Saunders, viene creato un tribunale speciale composto da tre giudici. Il processo inizia il 5 maggio 1930 contro diciotto accusati, tre dei quali diventano testimoni. Il 7 ottobre 1930, il tribunale conclude il suo lavoro sulla base di tutte le prove. Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev sono condannati a morte per impiccagione, mentre altri 12 sono stati condannati al carcere a vita.
Bhagat Singh non teme di morire, infatti rifiuta di fare ricorso e di chiedere la grazia: desidera morire in modo da ispirare i giovani. Nella sua ultima lettera ha scritto: sono stato arrestato durante una guerra. Per me non ci può essere forca. Mettetemi nella bocca del canone e sparatemi.
Il 17 marzo del 1931, il ministero dell'interno anticipa l'impiccagione dal 24 al 23 marzo. Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev vengono informati poche ore prima dell'esecuzione, e vengono impiccati al 23 marzo 1931 alle 19:30 nel carcere di Lahore.
Per la prima volta le esecuzioni furono eseguite di sera, con un anticipo di 11 ore e senza informare le famiglie degli accusati.
L'esecuzione di Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev fu poi riportata ampiamente dalla stampa. I giovani organizzarono proteste contro il governo inglese e continuarono così la sua lotta all’indipendenza.
Egli nacque il 28 settembre del 1907 nel distretto di Lyallpur nel Punjab (attualmente in Pakistan).
Bhagat Singh fu influenzato da una serie di avvenimenti tragici durante la sua infanzia. Il 13 aprile 1919, migliaia di indiani si radunarono nel cuore della città di Amritsar (Punjab) nel giorno della festa Vaisakhi.
Il raduno sfidava l'articolo della legge marziale che proibiva le riunioni di cinque o più persone in città. Il luogo del ritrovo, il Jalianwalla Bagh, era un parco circondato su tutti i lati da mura di mattoni e con una sola stretta apertura per l'accesso e l'uscita.
Le truppe inglesi guidati dal generale Dyer, entrarono nel parco ed egli ordinò ai soldati di aprire il fuoco senza alcun preavviso, causando centinaia di morti e migliaia di feriti.
Bhagat Singh visitò subito il luogo del massacro, che instilla in lui un profondo patriottismo e un forte odio verso gli inglesi. Nel 1920 partecipa al movimento di non cooperazione di Gandhi. Disilluso dalla filosofia di Gandhi della non-violenza, nel 1922 si uni al movimento rivoluzionario dei giovani (Young Revolutionary Movement).
Nel 1928 il governo britannico istituisce una commissione per riferire sulla situazione politica in India. La commissione viene accolta con proteste a livello nazionale perché tutti i suoi membri sono inglesi. Il 30 ottobre 1928, quando la commissione visita Lahore, il politico Lala Lajpat Rai organizza una protesta non violenta contro la commissione, ma la polizia risponde con la violenza. Rai viene ferito e successivamente muore. Bhagat Singh decide di vendicarlo e pianifica insieme ad altri rivoluzionari l'assassinio del Sovrintendente della polizia, Scott. Per errore Bhagat Singh e Rajguru sparano a Saunder, che è assistente di Scott. Si nascondono per due giorni e per evitare il riconoscimento i due si tagliarono i capelli e la barba, e vestendo abiti occidentali, riescono a fuggire con successo prendendo il treno da Lahore a Bathinda.
Il governo Britannico per contrastare i ribelli emana una legge con la quale i poliziotti possono sparare liberamente. L'8 aprile 1929 Bhagat Singh e il suo amico Dutt decidono di lanciare bombe fumogene nella Central Legislative Assembly. Il loro obiettivo è di ottenere pubblicità e far svegliare gli Indiani contro gli Inglesi. Tutta la sala si riempie di fumo e del grido di Inquilab Zindabad (Viva la Rivoluzione). I due si fanno volutamente arrestare dicendo “ci vuole un forte rumore per fare udire ai sordi”. Le bombe erano state gettate lontano dalle persone e non erano state usate per causare danni.
Bhagat Singh venne rinchiuso nel carcere di Delhi, dove nota la discriminazione tra prigionieri indiani ed europei; insieme ad alcuni prigionieri fa uno sciopero della fame per protestare contro questa illegalità. Egli chiese l'uguaglianza di cibo, dei vestiti, la disponibilità di libri e di giornali e che i prigionieri indiani non siano costretti a fare lavori manuali e poco dignitosi e salutari.
Il governo cercò di interrompere lo sciopero fornendo cibo di qualità e riempiendo le brocche d'acqua con latte, in modo che i prigionieri rimangano assetati, ma nessun prigioniero interruppe lo sciopero. Poi l'autorità utilizzò i tubi l'alimentazione forzata, ma anche questo tentativo fallì.
Poiché lo sciopero della fame guadagnò la popolarità e ha attirato l'attenzione della gente a livello nazionale, il governo decide di anticipare il processo per omicidio di Saunders. Il 13 settembre 1929, lo scioperante Das muore con la fame, mentre altri cinque interrompono lo sciopero. Bhagat Singh e Dutt continuano lo sciopero e lo terminano con successo dopo sessantacinque giorni.
Per accelerare il processo per l'omicidio di Saunders, viene creato un tribunale speciale composto da tre giudici. Il processo inizia il 5 maggio 1930 contro diciotto accusati, tre dei quali diventano testimoni. Il 7 ottobre 1930, il tribunale conclude il suo lavoro sulla base di tutte le prove. Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev sono condannati a morte per impiccagione, mentre altri 12 sono stati condannati al carcere a vita.
Bhagat Singh non teme di morire, infatti rifiuta di fare ricorso e di chiedere la grazia: desidera morire in modo da ispirare i giovani. Nella sua ultima lettera ha scritto: sono stato arrestato durante una guerra. Per me non ci può essere forca. Mettetemi nella bocca del canone e sparatemi.
Il 17 marzo del 1931, il ministero dell'interno anticipa l'impiccagione dal 24 al 23 marzo. Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev vengono informati poche ore prima dell'esecuzione, e vengono impiccati al 23 marzo 1931 alle 19:30 nel carcere di Lahore.
Per la prima volta le esecuzioni furono eseguite di sera, con un anticipo di 11 ore e senza informare le famiglie degli accusati.
L'esecuzione di Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev fu poi riportata ampiamente dalla stampa. I giovani organizzarono proteste contro il governo inglese e continuarono così la sua lotta all’indipendenza.